Prendono il nome da un’aristocratica palermitana, Eloisa Martorana, che fondò nel 1194 un monastero benedettino, famoso per avere al suo interno il giardino più bello della città, ricco di fiori e frutti profumatissimi.
Un giorno di fine ottobre le monache della Martorana ricevette l’annuncio che il re sarebbe venuto in visita al convento proprio per ammirare questo meraviglioso giardino diventato ormai famoso.
Ma la notizia fece cadere nello sconforto la madre superiora e le monache perchè era ormai autunno, e in autunno, si sa, gli alberi sono spogli e senza fiori né frutti. Che fare?
Ci pensò la suora cuciniera, inventando un dolce di mandorle e miele che si poteva facilmente modellare, e poi, una volta fatto asciugare, anche dipingere.
Quindi tutte le monache si diedero un gran da fare per realizzare tanti fruttini dipinti talmente bene da sembrare veri e li appesero agli alberi.
Quando il re vide il giardino esclamò: «Devo farvi i miei complimenti, madre. Il vostro giardino è l’unico in tutta la città ad avere alberi così carichi di frutti maturi. Viene quasi voglia di assaggiarli» e allungo una mano per prendere un’arancia! Quando si accorse dell’inganno scoppiò a ridere divertito e lusingato per quella dolce trovata che era stata inventata in Suo onore.
«Sono dolci degni di un re, sono proprio regali, potremmo chiamarli pasta reale!» disse il Gran Cancelliere.
E da allora i variopinti fruttini di martorana sono il dolce tipico preparato in Sicilia per la solenne Festa dei Morti del 2 novembre, ovvero la commemorazione dei defunti, una ricorrenza molto sentita nell’isola.
La pasta reale o pasta di mandorle è alla base di moltissimi dolci siciliani, come la cassata o le Olivetti di Sant’Agata!
La tradizione dei dolci a base di mandorle e miele appartiene un po’ a tutto il sud e, neanche a dirlo, anche al Marocco! (vedi briouates dolci)
Ingredienti
1 kg di mandorle dolci
800 g di zucchero
600 ml di acqua
4 mandorle amare
Praticamente una bomba!!!